Si è tenuta dinanzi al Gip Samuele Corso – coadiuvato dalla presenza dell’avvocato Nino Sugamele – l’udienza di procedimento penale in merito alla richiesta di rinvio a giudizio di Giacomo Tranchida.
Avanzata dal sostiuto procuratore della Repubblica Franco Belvisi, la proposta fa riferimento alle accuse mosse dall’imprenditore Riccardo Agliano, il quale, si sarebbe costituito parte civile contro il sindaco di Trapani.
Centro della vicenda è la questione denominata ”caso parcheggi”, partita per l’appunto dalle denunce di Agliano, le quali avevano portato a procedimenti penali nei confronti del sindaco di Erice Daniela Toscano, ”parte offesa” dell’intero avvenimento.
A seguito della costituzione di parte civile, Agliano avrebbe chiesto – sempre in collaborazione con l’avvocato Sugamele – la condanna di Tranchida ed il risarcimento dei danni, laddove il sindaco venisse rinviato a giudizio.
È toccato invece alla sezione di Polizia giudiziaria della Guardia di Finanza di Trapani, l’incarico di verificare l’esistenza su territorio nazionale, di una sentenza di fallimento a carico di Agliano o di società a lui riconducibili.
Su Tranchida – difeso dall’avvocato Giuseppe Rando – peserebbe intanto l’accusa (sostenuta dal pm Belvisi nella sua richiesta di rinvio a giudizio) di ”offesa di reputazione” nei confronti di Agliano, più volte da lui definito <<imprenditore fallito>> con tanto di volute storpiature a carico del cognome ed ulteriori epiteti diffamatori.
Fissata all’11 febbraio, intanto, la prossima udienza nella quale sarà fondamentale l’indagine degli agenti della Guardia di Finanza ai fini di giungere alla fase di discussione.
