Mazara, Dragaggio porto canale, il commissario Croce “assicura” l’inizio a metà febbraio. Forse è la volta giusta…?

Redazione Prima Pagina Campobello
Redazione Prima Pagina Campobello
16 Gennaio 2021 11:49
Mazara, Dragaggio porto canale, il commissario Croce “assicura” l’inizio a metà febbraio. Forse è la volta giusta…?

Potrebbe concludersi presto l’odissea relativa al tanto atteso inizio del primo stralcio dei lavori di dragaggio del porto canale di Mazara del Vallo. Apprendiamo infatti che il dott. Maurizio Croce, commissario per il Dissesto e Rischio Idrogeologico della Regione siciliana, nonchè soggetto attuatore dell'iter in oggetto, abbia assicurato, nonostante negli ultimi giorni si siano rincorse voci di una clamorosa sospensione dell’iter, l’inizio dei lavori a metà febbraio; il dragaggio del porto dovrebbe essere eseguito dalla Ecol2000 la società aggiudicatrice dell’appalto.

Il secondo semestre del 2019 era sembrato decisivo per il tanto atteso dragaggio del Porto di Mazara del Vallo, ormai innavigabile ed in stato di degrado da anni con conseguenze nefaste per comparto peschereccio e per le attività ad esso collegate. L’Amministrazione Quinci era riuscita a stabilire una sinergia con il Governo regionale di Nello Musumeci che aveva portato a riprendere il progetto di escavazione la cui gara di appalto espletata circa 5 anni fa. Purtroppo proprio quando i lavori sarebbero dovuti entrare nel vivo, a causa di un’indagine giudiziaria, lo scorso marzo, sono stati arrestati il direttore del Genio Civile di Trapani e l’amministratore della Società di Messina che doveva effettuare i lavori.

Sono trascorsi altri mesi di attesa finchè qualche mese fa, dopo il parere dell’ANAC, era stato nominato il dott. Alessandro Cavalli quale amministratore straordinario per la gestione dei lavori di dragaggio del Fiume Mazaro. Bisognava infatti stabilire se doveva essere la stessa ECOL 2000 ad effettuare i lavori oppure un’altra società in graduatoria di appalto; ciò dipendeva da una relazione che doveva essere consegnata dallo stesso dott. Cavalli. Nell’attesa pertanto che finalmente i lavori possano realmente iniziare permane sempre il nostro interrogativo: basteranno i circa 800 mila euro (questi i soldi rimasti dal fondo originario di circa 2 milioni di euro dal quale però prelevate diverse somme per analisi fanghi e consulenze varie) per rendere buona parte del porto canale nuovamente navigabile e per portare benefici concreti agli operatori economici che ivi esercitano la loro attività? I lavori prevedono in una prima fase la rimozione dei rifiuti ingombranti dai fondali, successivamente saranno prelevati i fanghi con il ripristino dei fondali: a -3 metri; dal mercato del pesce sino all’altezza del piazzale G.B.

Quinci; a -4 metri; da piazzale Quinci e sino all’imbocco del porto a -6 metri. I fanghi prelevati, a seguito del carotaggio effettuato mesi fa, per buona parte dovrebbero essere conferiti nella cosiddetta “Colmata B”, zona adiacente al porto di ponente; altri tipi di rifiuti e materiali speciali sarebbero conferiti invece in apposita discarica. L’intervento complessivo riguarderà una superficie di circa 180 mila metri quadrati e pertanto soltanto una parte di esso. L’importante è comunque iniziare un primo stralcio di lavori, confidando che la politica regionale possa rimpinguare un capitolo per l’avvio di una seconda fase di lavori che consenta di ripulire completamente il porto canale per farlo tornare agli antichi splendori.

Francesco Mezzapelle

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