Messina Denaro, sarebbero sei gli indagati per i box di via Castelvetrano

Spuntano nuovi dettagli nella complessa vicenda che ha portato al rinvenimento del nuovo covo mazarese

Redazione Prima Pagina Campobello
Redazione Prima Pagina Campobello
24 Luglio 2024 19:02
Messina Denaro, sarebbero sei gli indagati per i box di via Castelvetrano

La latitanza dell'ex padrino non smette di riservare sorprese, sarebbero sei gli indagati che vivono nel condominio di Via Castelvetrano 45 a Mazara del Vallo. L’ultima tappa ha portato gli inquirenti in un residence che il capomafia ha certamente frequentato fino all mese di ottobre del 2022.

Assieme a lui c’era Lorena Lanceri, nota come la vivandiera con la quale il padrino ha avuto una relazione sentimentale tanto da fare ingelosire la maestra Laura Bonafede.

Nel corso di complicati accertamenti iniziati dopo l’arresto del boss, confrontando gli spostamenti della sua Giulietta e analizzando i tabulati del suo cellulare, polizia e carabinieri sono arrivati nel complesso residenziale che si trova in via Castelvetrano.

Due delle chiavi sequestrate a Messina Denaro e a Lanceri aprivano il cancello del condominio. Altre due, trovate alla sorella Rosalia Messina Denaro e all’operaio Andrea Bonafede, l’uomo che ha accompagnato il latitante in ospedale a Mazara del Vallo per operarsi e omonimo del geometra che gli ha prestato l’identità, aprivano invece due box fra di loro collegati.

In uno dei garage c’era un materasso, nell’altro era stato ricavato un appartamento con tanto di cucinino. Si tratterebbe di un covo usato da Messina Denaro nei momenti di maggiore tensione.

I primi a finire nel registro degli indagati sono stati i due fratelli proprietari dei due locali, Sabrina e Giuseppe Caradonna. A casa della donna è stata trovata una pistola di proprietà del marito, Giuseppe Di Giorgi, che è stato arrestato per favoreggiamento aggravato, procurata inosservanza della pena (quella inflitta al latitante) e detenzione illegale di arma.

La pistola aveva la matricola contraffatta che corrisponde all’arma di un carabiniere della Dia che è stato interrogato nei giorni scorsi.

Nello stesso condominio c’è un appartamento che sarebbe stato frequentato dalla maestra Bonafede,altra donna sentimentalmente legata al boss, attualmente detenuta, che avrebbe fornito l’indirizzo dell’immobile in alcune pratiche della scuola. Anche i proprietari della casa sono indagati.

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