Passano gli anni ma Mazara (città sul mare) rimane senza acqua: grossi disagi, nuovi interventi ed il “business” delle autobotti

Redazione Prima Pagina Campobello
Redazione Prima Pagina Campobello
20 Maggio 2020 10:43
Passano gli anni ma Mazara (città sul mare) rimane senza acqua: grossi disagi, nuovi interventi ed il “business” delle autobotti

Non si arrestano i disagi idrici nella Città di Mazara del Vallo. Anche nella fase di piena emergenza covid-19 migliaia di cittadini mazaresi sono stati costretti a convivere spesso con la mancanza d’acqua. Se fino allo scorso anno il problema idrico era da imputare solo alla vetusta rete idrica cittadina, a guasti o a furti di materiale elettrico dai pozzi comunali, da alcuni mesi è pure  riemerso il grave problema dei nitrati, ben oltre i 50mg/l, nell’acqua erogata dal pozzo n.3 di c/da Ramisella (Possibile che negli ultimi anni nessuno abbia sollevato questo problema? I valori dei nitrati si sono rialzati improvvisamente dall’estate scorsa?).

Da qui la sua chiusura a seguito di alcune note inviate  all’Amministrazione dall’Ufficio Igiene dell’Asp. Pertanto la Giunta Quinci ha predisposto, dal 27 gennaio, una nuova turnazione dell’erogazione idrica la quale però spesso salta a seguito di continui, e quasi quotidiani, guasti alle rete e agli impianti gestiti dall’Ufficio Acquedotto del Comune (tel. 0923 671511/671521- cell. 3495413684/3479888782). Ormai non si contano più i disagi per le migliaia di residenti in diverse zone della Città: Mazara Due, Costiera, Makara, Santa Maria di Gesù, Trasmazaro m anche nel centro storico.

Un cittadino residente al Trasmazaro ieri ci ha scritto: “Sono almeno 10 anni che abbiamo questo problema. Non sopporto più il fatto di dover elemosinare la doccia. Si pagano le tasse, si paga l’acqua ma mi devo fare la doccia con bottiglie comprate al supermercato. Questo non è normale? Devo comprare acqua da mettere nella pentola perché il livello dei nitrati è alle stelle e sappiamo tutti che non si risolve portando la temperatura a 100 gradi. Sono cose da terzo mondo. Chi sono i responsabili che in questi anni hanno determinato tale situazione?” Nei giorni scorsi abbiamo contattato l’assessore ai Servizi alla Città e Lavori Pubblici, Michele Reina, il quale ci ha riferito.

A seguito della chiusura del pozzo di Ramisella abbiamo una portata d’acqua limitata, poi ci si mettono i guasti elettrici. Come se non bastasse, appena riapriamo l’acqua -ha  spiegato Reina- il sistema ci mette un po’ ad andare in pressione per far arrivare l’acqua in alcune zone della Città; a Mazara, purtroppo, l’acqua siamo costretti a tirarla non riusciamo a farla arrivare per caduta e ciò anche per il mancato collaudo delle vasche. L’attuale miscelazione, con relativa turnazione, è una soluzione tampone”.

L’assessore comunale ha illustrato alcune azioni intraprese per risolvere quasi definitivamente i problemi idrici. “Abbiamo il revamping dei pozzi per acquisire 4-5 litri in più al secondo. Al tempo stesso creeremo un pozzo gemellare, nella zona fiumara, per recuperare altri 10 litri di acqua al secondo”; a proposito di questa ultima notizia, ieri il Comune ha diramato una nota nella quale si informa della pubblicazione, nell’area “TuttoGare del portale istituzionale, dell’avviso-invito per la realizzazione del pozzo idrico gemello nella contrada Castelluzzo, avviso rivolto alle imprese interessate a partecipare.

La scadenza delle domande di partecipazione è fissata entro e non oltre le ore 10 del 25 maggio 2020. I lavori saranno aggiudicati all’impresa che avrà offerto il prezzo più basso. L’importo a base d’asta dei lavori è di euro 39mila 466,13. Per Iva, sicurezza, indagini ed altri oneri sono previsti ulteriori 9mila euro circa di somme a disposizione dell’amministrazione. Vi è pure la possibilità che l’Amministrazione Quinci possa acquistare un denitrificatore: “servirebbero 500-700 mila euro, soldi che al momento –ha sottolineato Reina- il Comune non ha, servirebbero fondi regionali”.

In una recente intervista alla nostra redazione lo stesso sindaco Quinci, sottolineando l’assurdità che Mazara del Vallo città sul mare avesse problemi di acqua, ha ipotizzato la realizzazione di un impianto di dissalazione; ipotesi avanzata anche nei primi mesi della prima sindacatura Cristaldi e poi svanita nel nulla… Nel frattempo in questi ultimi anni molti cittadini, ed anche titolari di esercizi commerciali, sono ricorsi più volte ad autobotti private per rifornire d’acqua i propri serbatoi, spesso rimasti a secco, sostenendo costi esorbitanti; il prezzo di un’autobotte d’acqua si aggira sui 60 euro.

In condizioni di emergenza idrica le due autobotti comunali, usufruibili su richiesta (vedi numeri cellulari sopra, in funzione 7 giorni su 7, dalle ore 7 alle ore 19), non riescono a soddisfare le esigenze di un territorio esteso qual è quello mazarese. “Al fine di potenziare il servizio di autobotti –ha detto l’assessore Reina- abbiamo chiesto al settore Servizi Sociali di disporre anche degli autisti degli scuolabus in modo da coprire più turni e cercare di venire incontro ad un bisogno primario dei cittadini”.

La sistemazione della fatiscente rete idrica cittadina, come del resto la messa in sicurezza dei pozzi comunali, spesso presi di mira dalla microminalità, erano stati fra i temi più battuti della scorsa campagna elettorale per le Amministrative; tutti i candidati a sindaco avevano nel loro programma la soluzione della crisi idrica cittadina. Francesco Mezzapelle

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