“Riportate a casa in nostri amici, padri, figli, mariti, uomini di mare, pescatori italiani. Conte, Di Maio non lasciateci soli”. Questo il contenuto dei due striscioni apposti a Montecitorio, a Roma, davanti al Parlamento, da una delegazione mazarese formata da armatori dei due motopesca sequestrati lo scorso primo settembre a 35 miglia dalle coste libiche e dai familiari dei diciotto marittimi che si trovano nel carcere di El Kuefia, a 15 km a sud est da Bengasi. (in foto copertina la delegazione mazarese, tutti indossano una tshirt bianca con lo slogan ed il logo lanciati attraverso la campagna mediatica #liberateipescatoridimazara promossa dalla nostra redazione).
I familiari dei pescatori e gli armatori dei due motopesca, “antartide” e “Medinea”, chiedono al Governo Italiano un intervento rapido presso il Comando generale della Cirenaica, guidato dal generale Khalifa Haftar, per il rilascio immediato si adeio diciotto marittimi che dei due motopesca. Sono pronti a tutto , anche ad intraprendere uno sciopero della fame ad oltranza davanti ai palazzi delle massime cariche statali, qualora non ricevessero risposte concrete. La decisione di una missione a Roma è stata presa a seguito di una telefonata di Pietro Marrone, comandante del “Medinea” che aveva detto ai familiari e al fratello armatore, marco Marrone, la situazione era diventata insostenibile trovandosi gli stessi in carcere seppur tratti bene.
Nel frattempo a Mazara del Vallo i sindacati Cgil, Cisl e Uil stanno organizzando una fiaccolata per sensibilizzare la Città ma soprattutto le istituzioni nazionali sulla vicenda. La fiaccolata è prevista nella serata di venerdì 25 settembre; il corteo con le fiaccole, che vedrebbe la partecipazione delle massime cariche civili e religiose della Città, partirà da piazza della Repubblica per concludersi presso piazzale G.B. Quinci, proprio davanti il porto canale di Mazara del Vallo. Francesco Mezzapelle
