Trapani, presentato “Colomba legend”. Ritornano le “carogne a Malopasso”

Redazione Prima Pagina Campobello
Redazione Prima Pagina Campobello
09 Dicembre 2019 19:28
Trapani, presentato “Colomba legend”. Ritornano le “carogne a Malopasso”

Presentato, questa sera, al Cinema “Arlecchino” di Trapani il film “Colomba Legend” di Rosario Neri e Vito Colomba. Si proprio quel Vito Colomba di Custonaci che nel 1984 volle entrare nel magico mondo del cinema producendo, scrivendo e dirigendo nel 1989, il famoso western cult “ 4 carogne a Malopasso”. In sala, erano presenti per la grande occasione, oltre tutto il cast del film, il già sopracitato regista Neri , la produzione, il giornalista scrittore Giacomo Pilati, che ha introdotto la visione della pellicola con una breve cronistoria del progetto, l’attuale Sindaco di Custonaci Giuseppe Morfino e l’ex Sindaco del comune agroericino Giuseppe Bica che con i loro interventi hanno sottolineato l’importanza della pellicola per un rilancio del territorio in termini di immagine e turismo.

Ma la vera star era lui, Vito Colomba che durante il suo discorso si è commosso varie volte, scatenando gli applausi sinceri del pubblico in sala. Ma veniamo al film, un omaggio spassionato e disincantato al sogno di questo uomo che lavorava nelle cave di marmo di Custonaci con il pallino degli spaghetti western e che già dalle prime scene si capisce la direzione che la pellicola vuole intraprendere, e cioè quella di non prendersi e prendere nulla sul serio. La storia riprende i personaggi (o meglio i figli) del film del 1989, ma mentre nell’originale era tutto visto in tono ”serioso” qui la parodia del genere la fa da padrona e i registri della trama volano su un ottovolante, attraversando pure il musical, con i siparietti (bellissimi e divertentissimi) cantati dal duo Ciccio Piras- Rino Marchese, e strizzando l’occhio al lungometraggio di Ciprì e Maresco “Il Ritorno di Cagliostro” che per certi versi ne ricalca lo spirito e le atmosfere.

E a proposito di atmosfere non si può certo che elogiare la fotografia bellissima che hanno esaltato le varie location e in particolar modo gli interni della chiesa. Tra attori professionisti e dilettanti spicca su tutti il bravissimo Maurizio Bologna nei panni di un frate francescano “Sui generis” che a tratti ci ricorda, nell’aspetto e nell’interpretazione, un Flavio Bucci d’annata. Divertentissima ad esempio la scena del confessionale. Insomma un film da andare a vedere, premettendo il contesto con cui il progetto comunque è nato, e cioè quello di far diventare realtà un sogno di un uomo.  E d’altronde il cinema cos’è? Recensione a cura di Alberto Catalanotti

Ti piacciono i nostri articoli?

Non perderti le notizie più importanti. Ricevi una mail alle 19.00 con tutte le notizie del giorno iscrivendoti alla nostra rassegna via email.

In evidenza