Autonomia differenziata, Ugl Catania: “Preoccupati"

Autonomia differenziata, Ugl Catania: “Preoccupati. Senza un punto di equilibrio ulteriori svantaggi anche per Catania,

Redazione Prima Pagina Campobello
Redazione Prima Pagina Campobello
22 Luglio 2019 17:00
 Autonomia differenziata, Ugl Catania: “Preoccupati

Sul dibattito attuale sull’autonomia differenziata di alcune regioni del nord Italia, interviene il segretario generale territoriale della Ugl di Catania per esprimere tutta la preoccupazione della compagine etnea del sindacato sulle conseguenze che, inevitabilmente, potranno verificarsi di riflesso sulla città. “Il caos che si è generato tra palazzo Chigi ed i governatori di Lombardia e Veneto ci sta rendendo sempre meno tranquilli su ciò che sarà il risultato finale della trattativa per rendere più autonome queste regioni su alcune materie oggi di interesse concorrente con lo Stato.

Temiamo – evidenzia Musumeci – che una riforma così importante venga derubricata a semplice scambio politico, esclusivamente per soddisfare l’esito di un referendum locale, con la conseguenza che a pagarne il prezzo nell’immediato futuro saranno le regioni del sud, ancora fortemente penalizzate. Siamo preoccupati perché la condizione di svantaggio ancora evidente, può riverberarsi su Catania, città già fortemente provata dal dissesto economico – finanziario e da una crisi sociale ed occupazionale senza precedenti.

Non abbiamo nulla in contrario con le legittime aspettative delle realtà regionali che si trovano all’altro estremo del nostro paese, ma auspichiamo che ogni ragionamento venga ricondotto ad un contesto globale in cui anche al sud ed alla Sicilia, venga riconosciuta la giusta dignità. Per questo – conclude il segretario catanese della Ugl – sosteniamo appieno le ragioni esternate oggi sulla questione dal presidente della Regione Nello Musumeci, perché l’argomento è assai delicato e si rischia il danno concreto su materie economiche e fiscali, oltre su determinate competenze, tale da incrementare fortemente il gap e rendere ancor più lontana dal resto della nazione anche la nostra città.”

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