Castelvetrano: il “ghetto dei migranti" e un nulla di fatto

Elena Manzini non nasconde lo sdegno per una situazione di cui si sono occupati tutti ma l'emergenza rimane

Redazione Prima Pagina Campobello
Redazione Prima Pagina Campobello
07 Settembre 2021 09:00
Castelvetrano: il “ghetto dei migranti

La situazione è più che al collasso al "ghetto dei migranti" della ex "Calcestruzzi Selinunte". Ogni volta che ci passo (1 o 2 volte al mese)il cumulo dei rifiuti aumenta.

Mi sono soffermata davanti a quella specie di entrata a sbirciare, non tanto per il timore di reazioni degli occupanti bensì per una forma di pudore nei loro confronti. Vedere persone che vivono, non in baracche con il minimo dei servizi indispensabili, bensì in ripari fatti di lamiere appoggiati sulla terra mi ha fatto ripensare agli schiavi neri delle fazende brasiliane, al famoso Kunta Kinte della miniserie Tv Radici. Siamo nel 2021. Se ne sono occupati tutti dai politici alla magistratura alla televisione. Un nulla di fatto. Mi sembra già di sentire la classica frase: "Se ne tornino a casa loro". Magari ci sarebbero voluti restare se ci fosse stato il lavoro, se "noi" dei Paesi industrializzati non avessimo sfruttato il loro suolo, non gli avessimo fornito le armi per le lotte tra fazioni, se non cercassimo le loro prostitute.

Situazione, comunque, indegna, per un Paese come l'Italia che si ritiene civile. Indegna anche perché poi queste persone alimenteranno quella sacca di lavoro nero che si vuole debellare. In fondo la manovalanza quasi a costo zero serve, o no?! Non si dica che rubano il lavoro agli italiani, l'anno scorso è stato difficile trovare Italiani per raccogliere le olive: il reddito di cittadinanza in questo caso ha fatto la sua parte e chi voleva offrire la propria manodopera lo richiedeva ovviamente in nero. Non solo lavoro nero: sono le possibili reclute per lo spaccio di sostanze stupefacenti. Interessa a qualcuno? Evidentemente no! Pare che nelle alte sfere non interessi che quel posto possa diventare una specie di bomba ad orologeria. Salvo poi le solite frasi di circostanza quando accade una disgrazia.

Al di là di tutto ciò, mi chiedo dove sono le Autorità? Un Prefetto, un Assessore Regionale, un Ministro? A pettinare le bambole o a scaldare sedie? E poi parliamo di Covid...evitare già determinate situazioni potrebbe pure aiutare nella lotta alla pandemia.

So che i tempi sono piuttosto bui, economicamente parlando, per le casse dei comuni confinanti, Castelvetrano e Campobello di Mazara, non si potrebbe dividere il male a metà asportando almeno i rifiuti all'esterno?

Elena Manzini

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