Slow Food "premia" i giovani dell'azienda agricola Colline di Binaia

Sinergie tra Bagheria e la comunità per la valorizzazione dell'alto Belice, donate piantine di olivo Biancolilla

Redazione Prima Pagina Campobello
Redazione Prima Pagina Campobello
04 Maggio 2021 10:00
Slow Food

Non esiste luogo comune più stantio di quello che circola sui giovani di oggi che non vogliono far nulla e che pensano solo a divertirsi mentre quelli di una volta si impegnavano a costruire. A voler smentire questo ridicolo assunto quattro amici, Federico, Giulio, Lorenzo e Francesco, che per puro caso sono anche cugini. Tra un pranzo domenicali, innumerevoli liti serali e voglia di cambiare il mondo, accade spesso che si facciano sogni ad occhi aperti. A volte rimangono tali, se non c’è l’adeguato humus, ma se si ha la forza di credere in quello che si vuole realizzare e si ha la piccola fortuna di avere un grande amico con qualche anno in più dei ragazzi, che per caso è anche il loro nonno, allora può succedere che i sogni si avverino.

E così Lampasi, in contrada Stretto - Binaia, diventa il punto di partenza naturale: 18 ettari coltivati ad uliveto su uno dei colli che dominano la Valle del Belìce. Un'attività avviata e ancora oggi seguita da Rocco,il grande nonno e così , quasi in sordina parte la loro avventura.

Federico, nato e cresciuto a Milano con tutti i Gianca, le Guie, i Giamba e i crismi del caso. Lavora per il cinema, la TV e per ogni progetto che ricambi l'impegno col divertimento, ricercando un equilibrio, in genere, sempre spostato verso quest'ultimo; efficiente in quanto pigro.

Giulio, natu 'nta sta isola, approda a Milano dopo essere brillantemente entrato a Medicina alla Statale. Fine della carriera accademica. Segue l'esperienza più formativa della sua vita: lavora come cameriere, si specializza sul vino, si dà una valida motivazione per bere. Riscopre la campagna tramite la vigna e si ricorda di quella di Rocco: la linea piena di curve e deviazioni, non definibile come cerchio, si chiude.

Lorenzo, apparentemente più riservato e timido, con dentro un mondo fatto di inquietanti disegni e stranezze d'artista. Parla poco e bene; si dà un gran da fare con zappa, mazzotta, matite, biro e pennarelli. Fratello di Federico, anche lui cervello in fuga da Milano, probabilmente il primo dei quattro cervelli ad essere andato via, tanto tempo fa.

Francesco, fratello di Giulio, lu nicu, il più siculo per distacco. Per primo intuisce le potenzialità della campagna, trovando un valido motivo per fare battute sconce in siciliano. A Milano per due anni fa il barman e ripete quotidianamente: "bello eh, ma non ci vivrei". Poco diplomatico (ma ha anche dei difetti), sostenitore della pars destruens del processo creativo (a sua insaputa).

In ultimo il capostipite, granitico come il suo nome: Rocco. Ragazzo classe 1931, nelle cui vene scorre la terra buona dove ha coltivato i suoi ulivi. Self made man dalla volontà ferrea, dedizione totale e pragmatismo: il migliore, dunque il peggiore, dei capi.

E cosi nasce l’azienda agricola biologica Colline di Binaia ed i risultati cominciano ad arrivare e state tranquilli che ne riparleremo perché la storia di questi ragazzi ci ha conquistato e ve li faremo conoscere meglio nelle prossime settimane. La loro storia ha conquistato i cuori anche di Slow Food che in occasione dell'Earth Day ha consegnato le piante di olivo varietà "Biancolilla Centinara", donate dalla Condotta Slow Food dei Monti Sicani, L'azione della comunità è stata rivolta soprattutto verso le aziende agricole del territorio, condotte da giovani straordinari e pieni di entusiasmo.

E cosi il referente della condotta Slow food di Bagheria, Adalberto Catanzaro, insieme a Serafina Di Rosa, portavoce esemplare della Comunità Slow Food per la valorizzazione dell'Alto Belice oltre a donare le piantine hanno fatto sventolare la bandiera con la chiocciola come segnale di speranza per questa terra che ha ancora tanto da dare.

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