Elena Manzini racconta l’incredibile storia del commercialista Enzo Rossello di Santa Ninfa, bloccato da un mese in Marocco

Redazione Prima Pagina Campobello
Redazione Prima Pagina Campobello
17 Aprile 2020 18:11
Elena Manzini racconta l’incredibile storia del commercialista Enzo Rossello di Santa Ninfa, bloccato da un mese in Marocco

Non sono la prima a scrivere di questa vicenda dell’assurdo, giornalisti ben più autorevoli di me l’han fatto e sino ad ora non si è ottenuto nulla. Non saranno le mie righe a dare una svolta alla situazione, ma ho ritenuto giusto ed opportuno scriverne, perché la stessa cosa sarebbe potuta capitare ad ognuno di noi, perché ancora una volta ci è dato vedere come non si sappiano affrontare situazioni di emergenza a livello governativo. Ovviamente anch’io come immagino tante altre persone ho scritto via Facebook, Twitter al Ministro Luigi Di Maio, a Danilo Toninelli (ex ministro e pentastellato pure lui), ma evidentemente le stelle sono troppe e mal coordinate per riuscire ad ottenere qualcosa.

Qualche esponente di partito si è interessato alla vicenda (ma si devono attendere le interrogazioni parlamentari). Vincenzo Rossello, noto commercialista di Santa Ninfa, si trova da oltre un mese bloccato in Marocco a causa della sospensione dei voli per l'Italia a seguito dell'emergenza Covid-19. Non è l'unico italiano bloccato: sono circa 200 persone di ogni parte d'Italia. Sta di fatto che la situazione è in stallo, da tempo, da troppo tempo...vista poi la distanza del Marocco dall'Italia.

Ciò che però è assurdo, è che ogni nazione ha provveduto al rientro dei propri connazionali, solo l'Italia è in stand by, SOLO. Ci sono sì stati interventi nei confronti della Farnesina, che sino ad ora non hanno dato alcun esito, o meglio hanno dato esito negativo, se non assurdo. Tipo quello del rientro in nave con rotta Tangeri, Barcellona (là tanto non c'è mai stato Mr. Covid-19), quindi destinazione Genova (anche lì Mr. Covid-19 non pervenuto a quanto pare). E un residente in Sicilia o in qualsiasi altra parte d'Italia come sarebbe potuto ritornare a casa se è tutto bloccato, non ci si può spostare nemmeno da un paesino all'altro? Semplice: con un’auto.

Immaginiamo poi l’ira funesta del pelìde Cateno De Luca vedersi arrivare l’ennesima auto sbarcare a Messina. Quel che penso è che al Ministero degli Esteri non mancano di fantasia. Un suggerimento: perché non prendere un gommone, lanciare un S.O.S. e attendere il soccorso di una Ong? (Pare siano meglio organizzate del nostro Ministero degli Esteri). Poi una volta sbarcati in Sicilia (perché tanto arrivano sempre sull'isola) per gli isolani sarà di certo meno difficile raggiungere i propri famigliari.

Per gli altri....se lombardi, ahimè, godetevi la Sicilia perché dalla Lombardia non san nemmeno come muoversi....Ovviamente la mia è un’amara battuta, il riconoscimento dell'incapacità organizzativa di un Ministero che dalla "Via della Seta" si è perso sulla "Via dell'Argan" ( oggi come oggi è anche più snob). Quel che invece mi viene da pensare è che il Marocco non abbia sufficiente ritorno mediatico, volete mettere gli Usa, la Cina, la Spagna....e soprattutto "non vi si possono vendere molte bibite".

Pensiero ma anche triste rappresentazione di una realtà 4.0. Schematizzando la vicenda, paragonabile ad una “commedia dell’assurdo”. Vincenzo Rossello partì il 4 marzo per il Marocco programmando il ritorno per l’11 marzo. Ma il 9 marzo l’Italia intera fu dichiarata zona rossa e sostanzialmente chiusa, sbarrata e quindi il viaggio di ritorno gli fu cancellato. La Farnesina escogitava una trovata degna di un comico: un volo per il 26 marzo alla volta di Marsiglia al costo di € 800 (a carico del sig.

Rossello ovviamente), dalla città francese nella sostanza si sarebbe dovuto arrangiare con mezzi propri visto che sarebbe atterrato in Europa. Ovviamente anche in quel periodo in Francia Mr. Covid-19 se ne era andato in vacanza devono aver pensato certi funzionari. Ovviamente da “bravo tour operator” la Farnesina offriva un ennesimo volo, stavolta per la Germania (sempre con il ritorno in terra siciliana a carico del passeggero). Credo però che il massimo dell’incapacità si sia dimostrato con la “crociera” proposta di cui sopra.

Durante tale periodo (ed ancora oggi)le chiamate quotidiane all’ambasciata italiana, al consolato che se ad andar bene danno risposte standard: “Dipende dalla Farnesina noi non decidiamo niente”. Mantenere un’ambasciata, un consolato con relativo personale ci costa niente…e soprattutto mi chiedo a cosa servono? Visto che poi chiedendo aiuto all’ambasciata anche in termini economici è stato risposto di farsi mandare il denaro da casa. Ma fanno delle prove di esame apposite per occupare certe posizioni e percepire a questo punto conviene dire indebitamente il denaro degli italiani? Vincenzo Rossello e gli altri italiani allora hanno iniziato ad usare le nuove tecnologie: Facebook.

Sono stati creati gruppi appositi per mantenere  contatti con gli altri italiani, capire quanti sono bloccati: tra italiani non residenti e residenti sono circa 200 persone, anche se nasce il dubbio che la Farnesina sia a conoscenza di un numero maggiore di persone bloccate nel Al-Mamlaka al-Maghribiyya. E’ di poche ore fa l’ennesima assurda affermazione “farnesiana”: “il Marocco non rilascia visti per l’espatrio”(e spazio aereo chiuso). Affermazione puntualmente smentita: la Francia ha organizzato il secondo volo in data 16 aprile alle ore 17,30 da Casablanca a Parigi per riportare i propri connazionali in patria.

A parte che basterebbe richiedere con una certa convinzione lo spazio aereo e sarebbe di certo accordato. Il volo per l’Italia sarebbe completo o quasi (visto che all’inizio era stato pure detto agli sventurati che era necessario avere il numero sufficiente di persone per un volo in sicurezza). Elena Manzini

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