Quel che resta di 35 anni di lavoro è ben poco. Le fiamme che hanno letteralmente divorato il famosissimo chiosco di panelle sulla via Giovanni Falcone, posizionato strategicamente fra le 2 scuole superiori, è ben poco. Resta l'impalcatura e il tetto e il resto è cenere. Una piccola folla di residenti e curiosi sosta sul marciapiedi di fronte il chioschetto, sono sconvolti, increduli. Fra questi, la moglie del proprietario del chiosco, una bella signora bionda che, con compostezza, ha raccontato l'accaduto.
"Abitiamo qui vicino, nel quartiere popolare Sappusi, dietro la Chiesa Madonna della Sapienza. In piena notte, verso le 4, abbiamo sentito uno scoppio. Poco dopo, hanno bussato alla porta per avvisarci che il chiosco stava bruciando. Ci siamo precipitati fuori e abbiamo visto che tutto era in fiamme. I vigili del fuoco hanno spento l'incendio. Sono sconvolta".
Alla signora abbiamo chiesto se, come già scritto da altri giornali locali, sia valida l'ipotesi delle minacce, dello sgarbo fatto a qualcuno e del conseguente episodio di ritorsione. La signora ha escluso qualsiasi legame con la malavita e con la punizione nei confronti del marito.
"Non abbiamo mai ricevuto minacce. Mio marito è molto amato qui, lo conoscono tutti. Lavora da sempre guadagnandosi da vivere portando i panini agli studenti. Stiamo ricevendo tanti attestati di solidarietà sia su FB che personalmente. Stanno facendo gli accertamenti per scoprire da cosi sia stato innescato lo scoppio e l'incendio".
Nessuna polemica dunque, nè un tentativo di estorsione andato a vuoto come ipotizzato da qualche giornale?
