Diverse reazioni a seguito della morte del 47enne marsalese Carlo Fodera', travolto da un camion venerdì scorso mentre era impegnato nella raccolta rifiuti per una ditta di Strasatti.
Il sindaco di Marsala Massimo Grillo dichiara: "La morte sul lavoro del nostro concittadino Carlo Foderà ci addolora profondamente. Per questo esprimiamo profondo cordoglio e vicinanza alla sua famiglia e ai suoi cari in questo momento di dolore. Come ogni infortunio o morte sul lavoro non possiamo che interrogarci sulle cause di fenomeno allarmante in tutto il Paese. Sono 369 i morti sul lavoro in Italia solo nei primi 5 mesi del 2024. Numeri inaccettabili e che chiamano la politica, il mondo produttivo e la società intera ad una profonda riflessione. Non si può morire, ancora nel 2024, per guadagnarsi da vivere".
Sulla vicenda intervengono anche il segretario generale della Uil Trapani Tommaso Macaddino, insieme al responsabile della Uil di Marsala Giuseppe Tumbarello: "La perdita dell’operaio marsalese Carlo Foderà ci addolora profondamente, per questo esprimiamo profondo cordoglio alla sua famiglia e ai suoi cari. Ma come a ogni incidente mortale sul lavoro non possiamo che soffermarci e interrogarci sulle cause di quello che ormai è un fenomeno dilagante da troppo tempo in tutta la penisola. La Uil – affermano Macaddino e Tumbarello- ormai da anni porta avanti una battaglia di sensibilizzazione affinché non ci siano più vittime del lavoro, affinché chi deve tutelare i lavoratori comprenda che non si tratta di un loro problema del singolo, ma una questione che riguarda tutti e che, se non c'è il rispetto della vita umana, qualsiasi altra discussione non ha senso.
Questo tema, e quelli della sicurezza e della dignità del lavoro devono essere problemi che uniscono e non che dividono. Ecco perché la Uil a livello nazionale ha chiesto al Governo un confronto, insieme alle parti datoriali e ai ministri interessati, affinché quello della sicurezza sul lavoro diventi la priorità del Paese: nessuna vita può essere sacrificata per il profitto”. E concludono: “Le proposte di questo sindacato sono note: più ispettori, più ispezioni, no agli appalti a cascata, uniformità delle norme in materia di appalti tra pubblico e privato, istituzione di una Procura speciale e dell'omicidio per violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro perché, se sono stati manomessi i dispositivi di sicurezza non si può parlare di incidenti ma, appunto, di omicidi".
"Non è piu’ tollerabile - dice il segretario della Camera del lavoro di Marsala Benedetto Petrusa - continuare ad assistere a questa strage. La formazione, la prevenzione e il rispetto delle norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro devono essere elementi prioritari, solo così potremmo arginare le continue morti sul lavoro"."Occorrono - dice la segretaria provinciale della Fp Cgil Caterina Tusa - ispettori del lavoro e controlli costanti sulla sicurezza, ma in Sicilia gli ispettori sono solo una sessantina, troppi pochi in una regione in cui si continua a morire di lavoro. E' necessario assumere ispettori, anche tramite l’Ispettorato nazionale del lavoro, non si può più perdere tempo".
Così interviene Leonardo La Piana, segretario generale Cisl Palermo Trapani: “Non è accettabile perdere un altro lavoratore in un modo cosi assurdo. Siamo vicini alla famiglia e ai colleghi dell’operaio morto ieri a Marsala. È emergenza nazionale e bisogna improntare subito una strategia di contrasto alla piaga delle morti bianche. La Cisl a livello nazionale regionale e locale è impegnata in tutti i tavoli attivati in sedi istituzionali e in Prefettura, per sollecitare maggiori controlli e formazione e verifiche nel sistema degli appalti e sub appalti, perché le imprese che li ottengono devono rispettare tutte le regole. Ora è il tempo di agire, non accettiamo che la vita dei lavoratori non sia la priorità per chi deve vigilare e garantire il loro ritorno a casa”.