Mazara, Presentata la “Zona Economica Speciale”. Pochissimi imprenditori presenti e diversi dubbi

Redazione Prima Pagina Campobello
Redazione Prima Pagina Campobello
16 Dicembre 2019 18:57
Mazara, Presentata la “Zona Economica Speciale”. Pochissimi imprenditori presenti e diversi dubbi

Questa mattina presso l’Aula Consiliare “31 marzo 1946” si è tenuta la presentazione della “Zona Economica Speciale” di Mazara del Vallo inserita dal Governo Regionale nella “Zes Sicilia Occidentale”. A presentare la Z.E.S. ed i vantaggi e benefici, a partire ad quelli fiscali, sono stati il Sindaco Salvatore Quinci, l’Assessore regionale alle Attività Produttive, Mimmo Turano, e l’Ing. Piero Re coordinatore del gruppo di lavoro interdipartimentale ZES. Il primo cittadino mazarese ha espresso compiacimento per la decisione dell'Assessorato regionale alle Attività Produttive di accogliere la richiesta dell'Amministrazione comunale di includere le aree portuali e retroportuali comunali nelle zone economiche speciali.

Quinci ha sottolineato la volontà dell’Amministrazione a sviluppare l’area portuale soprattutto a livello commerciale. La “Zona Economica Speciale” di Mazara del Vallo è stata individuata in due aree per un totale di 68 ettari: 24 ettari di area portuale (lungo la sponda ovest del porto canale e area antistante il porto del lungomare Fatamorgana), altri 44 ettari sono stati individuati in un’area denominata “retrostante il porto”, quell’area industriale sulla Ss115 (ove presenti alcuni stabilimenti per la trasformazione del pesce) collegata al porto con la sopraelevata.

l’Ing. Piero Re ha spiegato le semplificazioni e gli incentivi fiscali e contributivi previsti per le aziende che già ricadono o che si insedieranno nell’area portuale e retrostante il porto. “Con le Zes si rendono vantaggiosi gli investimenti in Sicilia attraverso il credito d’imposta, gli sgravi fiscali, le agevolazioni sul lavoro, gli ammortamenti per le aziende. In tre anni per il Mezzogiorno sono disponibili duecentocinquanta milioni di euro per agevolazioni e cinquanta dovrebbero essere destinati alla Sicilia; ogni Comune o azienda potrà dire quali sono le proprie esigenze e presentare un progetto”.

Secondo l’Assessore Turano: “Le Zes avranno sostanzialmente il compito di dare vita a delle nuove forme sperimentali di governo economico con l’obiettivo di rilanciare porti e aeroporti siciliani e di attrarre nuovi investimenti tramite agevolazioni fiscali, in primis il credito d’imposta, incentivi e semplificazioni amministrative. Indubbiamente le zone economiche speciali sono un’opportunità preziosa per attutire il divario che esiste tra Nord e Sud ancora oggi certificato dallo Svimez.

Le Zes possono riuscire a dare una prospettiva futura più concreta al nostro tessuto produttivo e a rendere la nostra isola più competitiva e attraente sul mercato internazionale. La grande opportunità offerta dalle zone economiche speciali per le imprese siciliane, che il governo regionale ha previsto in raccordo con i territori ed interloquendo con il governo nazionale. Un’opportunità che include anche Mazara del Vallo e che si protrarrà per almeno sette anni con possibilità di estensione fino a 21 anni”.

Nel corso del suo intervento Turano non ha però nascosto la propria delusione circa la scarsa partecipazione di rappresentanti di aziende mazaresi all’incontro (circa una decina, non di più; l’aula consiliare d’altronde è stata in massima parte riempita con studenti dell’ultimo anno di Istituti tecnici mazaresi e alcuni professionisti e diversi simpatizzanti dell’UDC). Probabilmente la scarsa partecipazione delle aziende mazaresi presenti ad oggi nell’area ZES (dimezzate nel giro di un ventennio a causa soprattutto della crisi della pesca e delle politiche delle demolizioni dei pescherecci che ha portato conseguenze negative sull’indotto costituito da aziende fornitrici di servizi, prodotti e manufatti) è dovuta alle difficoltà economiche relative alla quotidianità.

Domanda: a chi dovranno fare riferimento (un ufficio ad hoc nel territorio?) le aziende mazaresi che presenteranno progetti per usufruire delle agevolazioni della ZES? Altra questione sollevata nel corso dell’incontro è relativa all’implementazione della ZES in un territorio come quello di Mazara del Vallo che da più di 20 anni attende la redazione di un Piano Regolatore Generale, e del porto in particolare, ormai scaduto  e per le quali le Amministrazioni comunali di questi ultimi anni non hanno fatto passi significativi (sovente si è è ricorso all’utilizzo dello strumento delle varianti con tutte le “distorsioni” immaginabili); per non parlare di alcune strutture ancora chiuse nonostante completata la realizzazione da anni, ci riferiamo ovviamente al “Mercato ittico all’Ingrosso” del porto nuovo, poi divenuto mercato ortofrutticolo ed ancora un mercato generico vista la difficoltà nella vendita dei boxes interni ad esso.

Cosa sono le ZES e la loro istituzione in Sicilia. Il cammino delle Zes siciliane è sostanzialmente iniziato nel marzo 2018, quando la Regione ha istituito una Cabina di regia con il compito di predisporre il Piano di sviluppo e individuare le aree candidate all’inclusione, in stretto raccordo con gli enti locali e le organizzazioni sindacali e datoriali. Nello scorso mese di maggio è arrivato il via libera del governo alle Linee guida per l’identificazione e la delimitazione della superficie disponibile.

Le zone individuate valorizzano le aree produttive e anche alcune aree interne, comunque strettamente interconnesse dal punto di vista economico e funzionale alle infrastrutture portuali esistenti e alle aree immediatamente contigue. La  Giunta regionale con la delibera n. 277 del  08/08/2019 ha istituito in Sicilia, due ZES (Zona Economica Speciale), Una in Sicilia Occidentale e l’altra in Sicilia Orientale. Nello specifico, la Zes Sicilia occidentale vede incluse: le aree industriali di Aragona-Favara, Caltanissetta, Carini, Palermo-Brancaccio, Termini Imprese e Trapani e ancora il Porto di Palermo, il Porto e il retroporto di Termini Imprese, la Stazione Sampolo con il mercato ortofrutticolo di Palermo, la zona Palermo-Partanna, il porto di Trapani, l’Aeroporto di Trapani, i porti di Mazara del Vallo, Licata e Porto Empedocle con il suo retroporto e i retroporti di Mazara, Marsala.

Introdotte in Italia come strumento di sviluppo dal decreto legge n. 91 del 20 giugno 2017, il cosiddetto Decreto Sud (la stessa norma che ha introdotto la misura per l’imprenditoria giovanile Resto al Sud), le aree assegnate alla Sicilia dalla programmazione nazionale appaiono insufficienti, tanto è vero che il Governo Musumeci ha già annunciato di volerne chiedere un significativo ampliamento. In questo senso appare coerente l’apparente frammentazione disposta dal governo regionale sulle nove le province, che mira invece a dotare tutti i territori di centri di attrazione per lo sviluppo industriale.

Le ZES (se ne contano 2700 nel mondo) evocano efficaci e suggestivi esempi di interventi strategici di investimenti e crescita, e modelli di sviluppo di rilievo mondiale come Dubai e Shenzen. L’impatto delle agevolazioni per le due ZES siciliane – secondo uno studio del dipartimento regionale dell’Economia – determinerà due effetti: un aumento degli investimenti che deriva dal meccanismo stesso dell’agevolazione e un potenziale aumento delle esportazioni. Le Zes, in linea generale, consentiranno di promuovere i settori che possono considerarsi centrali per lo sviluppo della base produttiva regionale (attività estrattive, manifatturiere, logistica, servizi) e soprattutto per la riduzione del suo grado di dipendenza strutturale.

Bisogna capire –come già sottolineato- se lo strumento sarà capace di attrarre le attenzioni di un tessuto produttivo siciliano che, a parte alcune poche eccezioni, appare oggi abbastanza depresso e sfiduciato dalla mancanza di serie politiche industriali messe in atto negli ultimi anni e che hanno provocato un’autentica emorragia lavorativa, e che ha portato moltissimi giovani siciliani negli ultimi anni da emigrare. Francesco Mezzapelle

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