Bica-Catania, dopo il Tribunale polemiche per un emendamento all’ARS

Dopo la sentenza di accoglimento del ricorso di Bica e l’appello di Catania a far discutere è un emendamento sulle SRR

Redazione Prima Pagina Campobello
Redazione Prima Pagina Campobello
15 Luglio 2023 17:00
Bica-Catania, dopo il Tribunale polemiche per un emendamento all’ARS

Riceviamo e pubblichiamo una nota dell’ex sindaco di Custonaci, Giuseppe Bica, nella quale si legge:

“L’ex sindaco di Custonaci, Giuseppe Bica, è allarmato dalle indiscrezioni che indicano il coinvolgimento del deputato all’ARS, Nicola Catania, nella stesura e presentazione di un emendamento ad personam sul tema delle SRR (Società per la Regolamentazione del Servizio Rifiuti) che potrebbe influenzare, in modo improprio, il contenzioso legale che li vede contrapposti e, quindi, l'esito del ricorso in appello in favore dello stesso Catania.

Giuseppe Bica, dopo aver presentato ricorso al Tribunale Civile di Palermo per invalidare l’elezione di Nicola Catania, sindaco di Partanna, eletto deputato nel collegio della Provincia di Trapani alle elezioni regionali del 25 settembre scorso e dopo avere vinto tale ricorso il 15 giugno, è infatti in attesa di ricevere l’esito dell’opposizione in appello avanzata da Catania avverso il primo grado di giudizio. Il deputato regionale in queste settimane rimasto in carica per effetto della sua opposizione continua a partecipare ai lavori d’aula e avrebbe lavorato alla redazione di questo emendamento. Secondo Bica, l’onorevole Catania, sarebbe stato ineleggibile per il fatto di essere, al momento della elezione e anche dopo, amministratore e presidente della “Società per la Regolamentazione del Servizio Rifiuti – Trapani Provincia Sud Società Consortile per Azioni” (i cui soci sono 11 Comuni della Provincia di Trapani e la stessa Provincia), coprendo un bacino d’utenza di 200 mila abitanti e in tal modo ledendo la par condicio tra i partecipanti alla competizione elettorale.

Per tale ragione Nicola Catania avrebbe dovuto dimettersi prima della competizione elettorale, mentre si è dimesso soltanto dopo essere stato eletto. L’emendamento presentato all’ARS interviene proprio sul tema delle SRR (Società per la Regolamentazione del Servizio Rifiuti). «Ritengo che tale emendamento, se adottato, possa depistare il corretto processo legale che ci vede coinvolti e metterne a rischio la giustizia e l'equità. L'introduzione di questo emendamento ad personam, prevede infatti un paragrafo che contiene esattamente lo stesso testo utilizzato come tesi di difesa nel primo ricorso avanzato dai legali di Catania sulla questione».«Ritengo che tale comportamento sia inaccettabile e contrario ai principi di trasparenza, imparzialità e rappresentanza democratica.

Una proposta di legge ad personam, che favorisca interessi personali, mina la fiducia dei cittadini nelle istituzioni e nella politica, soprattutto nel momento in cui è in corso un processo legale. Chiedo con forza che venga fatta chiarezza su questa situazione, chiedo alle autorità competenti, ai deputati regionali di esaminare attentamente l'emendamento in questione e che sia garantito in aula un comportamento equo e imparziale, per favorire l'integrità del processo legale che vede due parti coinvolte», così dichiara Giuseppe Bica.

Non si è fatta attendere la replica dell’ ex sindaco di Partanna, Nicola Catania: Ecco quanto si legge:

«Ora Giuseppe Bica, non essendo deputato, pensa pure di controllare l’attività parlamentare, elevandosi a garante della legalità e della trasparenza nei confronti del parlamento siciliano. Siamo al paradosso». Lo dice il deputato regionale Nicolò Catania che, secondo quanto afferma Bica in una nota diffusa stamattina, avrebbe presentato un emendamento “ad personam”. «È gravissimo quanto afferma Bica – dice Catania – soprattutto perché quell’articolo dentro il maxi-emendamento al collegato della Finanziaria, porta non la mia firma ma quella di tutti i capigruppo di maggioranza ed è stato già esitato favorevolmente in Commissione bilancio.

Nel merito, comunque, vorrei segnalare al signor Bica che è prassi consolidata, anche in questa legislatura così come in questo collegato, approvare norme di interpretazione autentica, che non servono alla persona singola, ma bensì a chiarire e rendere inequivocabili e non interpretabili norme già scritte e cristallizzate». L’onorevole Catania aggiunge: «Bica, nel vano e continuo tentativo di delegittimare la mia azione politica, non fa altro, in ogni occasione, di strumentalizzare qualsiasi cosa possa servirgli per acquisire visibilità.

Consiglierei, piuttosto, al signor Giuseppe Bica, che ha scelto la via del ricorso per iniziativa popolare per averne un vantaggio personale, di continuare a confidare nella giustizia e di attendere in silenzio tutti i tre gradi di giudizio». Catania conclude: «Il mio ricorso in Appello è stato depositato il 6 luglio scorso e null’altro è possibile aggiungere a mia difesa. Sembrerebbe, questo sì, che la reazione del signor Bica, letto il ricorso, sia volta piuttosto a mettere le mani avanti e a giustificare in prospettiva una sentenza di Appello che potrebbe ribaltare quella di primo grado”.

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