Sicilia verso la zona gialla, progressi importanti ed RT tra i più bassi d’Italia

Redazione Prima Pagina Campobello
Redazione Prima Pagina Campobello
08 Febbraio 2021 16:31
Sicilia verso la zona gialla, progressi importanti ed RT tra i più bassi d’Italia

La Sicilia rimane ancora arancione fino al 15 Febbraio ma i dati che arrivano dalla cabina di regia ministero della Salute-Iss fanno ben sperare per le prossime settimane. L'Rt, infatti, è ancora in calo (0.73), uno dei più bassi in tutta Italia, il che lascerebbe presagire un passaggio a zona gialla già da lunedì 15 Febbraio. L'Isola essendo partita dalla zona rossa non ha potuto fare il "doppio salto" all'indietro, l'ordinanza ministeriale prevede che si debba restare per almeno due settimane della stessa fascia di rischio.

Quindi fino al 15 febbraio, la Sicilia resta zona arancione. Fino a quel giorno, ci saranno in vigore in tutta la Sicilia (tranne nella zona rossa di Tortorici) tutte le restrizioni che conosciamo. Se i dati del monitoraggio dovessero confermare il trend in discesa, il presidente Musumeci, potrebbe decidere di anticipare di 24 ore l'entrata in vigore delle nuove regole, come già è stato in occasione del passaggio dalla zona rossa a quella arancione una settimana fa. Da oggi, invece, l’Italia è quasi tutta in zona gialla.

L'indice Rt nazionale si attesta a 0.84 e da oggi sono in zona gialla la Provincia autonoma di Trento e 16 regioni: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Sardegna, Toscana, Valle d'Aosta, Veneto. In zona arancione: Provincia Autonoma di Bolzano, Puglia, Sicilia, Umbria. Nessuna regione in zona rossa e zona bianca. "Zona gialla non significa scampato pericolo", questo l'avvertimento, fatto attraverso i suoi canali social, del ministro della Salute, Speranza.

Nel suo intervento, il ministro ribadisce che "serve massima prudenza su tutto il territorio nazionale", e invita a "non vanificare i progressi delle ultime settimane, risultato dei sacrifici fatti finora". Perché "il virus circola e il rischio resta alto. Non possiamo scherzare con il fuoco". C.P.

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