Al via la 2^ edizione del Festival Scena Segesta, diretto da Lina Prosa

Il programma parte sabato 10 luglio e va avanti fino al 18 luglio con performance, studi scenici, incontri...

Redazione Prima Pagina Campobello
Redazione Prima Pagina Campobello
09 Luglio 2021 10:47
Al via la 2^ edizione del Festival Scena Segesta, diretto da Lina Prosa

Al via la II edizione del Festival Scena Segesta, diretto da Lina Prosa e promosso dal Comune di Calatafimi-Segesta con il patrocinio della Regione dell’assessorato regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, fra il Tempio e il Teatro Antico di Segesta e alcuni luoghi del Comune di Calatafimi Segesta. Il programma parte domani 10 luglio e va avanti fino al 18 luglio con performance, studi scenici, incontri, lezioni-laboratorio, interventi musicali e passeggiate naturalistiche.

L’edizione 2021 è dedicata all’“Edipo” di Sofocle con una costante che appartiene al Festival fin dalla sua nascita: le macerie della pandemia. Una scelta strategica, in senso poetico, capace di tessere memoria e presente, drammaturgia classica e sguardo contemporaneo. Dal testo si diramano molteplici iniziative sceniche come traiettorie di una sorgente che tocca il presente nella sua perenne ricerca del senso della vita, del suo rapporto con la natura e col destino. Quale esperienza più adatta del presente così “contagiato” e in profonda crisi, per riattraversare il teatro alle sue radici? Così la tragedia di Edipo si lega alla contemporaneità: la peste e la pandemia da Covid, la ricerca della colpa individuale di una catastrofe collettiva, l’esperienza umana della separazione, le variazioni culturali della cognizione del caso o del destino.

“L’edizione 2021 del Festival Scena Segesta, dedicata all’Edipo di Sofocle – sottolinea l'assessore dei Beni culturali e dell'Identità siciliana, Alberto Samonà - è straordinariamente attuale perché incentrata sull’improvviso scoppio di una epidemia, apparsa dal nulla, che mostra a Tebe e al suo re l’impotenza dell’essere umano dinanzi all’imponderabile. Mentre in Edipo, però, l’oracolo di Delfi dà la soluzione per sconfiggere la pestilenza, e cioè scacciare dalla città l’assassinio di Laio, ucciso dal figlio, inconsapevole di esserlo, nel nostro mondo, invece, nessuno ci ha rivelato come sconfiggere definitivamente la pandemia.

La realtà ci ha servito, però, occasione per una rilettura dell’esistenza. In questo nuovo scenario, ancor più di prima, la cultura e, scendendo nel particolare, il Teatro, diventano osservatori privilegiati in grado di sublimare la sofferenza, dandole la connotazione “altra” di possibilità. Ciò che Tiresia fu per Tebe - faccio un parallelismo azzardato - l’arte, in senso lato, può essere per noi la guida necessaria a condurci, intessendo il passato con il presente, a un futuro che sappia di speranza e non più di nocumento”.

“Riprendiamo le fila di un discorso sull’umanità cominciato l’estate scorsa, attraverso una visione a 360 gradi del teatro – dice Lina Prosa - Un ritorno necessario, grazie alla volontà del commissario straordinario del Comune di Calatafimi Segesta, alla Regione siciliana e alla disponibilità del Parco archeologico di Segesta. Tornano così in primo piano le profonde vocazioni del territorio segestano trasformate in risorsa tali da cooperare a pieno titolo con l’incerto panorama internazionale di ripartenza sociale e teatrale”.

Tornano nel programma, con la collaborazione del Parco archeologico di Segesta, i “Sopralluoghi drammaturgici”, sperimentati per la prima volta nella scorsa edizione del Festival, mentre come novità assoluta debutta la trilogia scenica “Enigma. Io, la tua sfinge”, “Edipo Re-Inventario uno e due”, Giocasta Flash”, nata dal progetto “Generazione Edipo” promosso da Arlenika-Centro Amazzone e Lelabo di Losanna col sostegno della Fondazione “MPAP61 Michelle et Philippe Audemars-Piguet”. Il progetto è stato sviluppato tra Palermo e Losanna in tre mesi di ricerca e studio dedicati al testo “Edipo Re” di Sofocle.

La trilogia comprende tre capitoli scenici divisi in quattro serate. Il primo “Enigma. Io, la tua sfinge” vede in scena il gruppo teatrale del Centro Amazzone di Palermo, il “Teatro Studio Attrice Non”, con la coreografia di Silvia Giuffrè a sua volta in scena insieme con Roberto Galbo. Dopo la presentazione a Palermo nel mese di maggio, si tratta di un secondo studio scenico condiviso col pubblico intorno al tema dell’Enigma tra mito e presente. Il secondo capitolo “Edipo Re. Inventario Uno e Due”, curato da Simone Audemars, presenta il lungo lavoro di investigazione sul testo visto come mappa di ricerca e non come materia di messa in scena. “Giocasta Flash”, scritto da Lina Prosa, infine, segna, attraverso la rilettura coraggiosa della figura di Giocasta e quindi del tema dell’incesto, l’approdo alla drammaturgia contemporanea.

“Il Festival è un evento di grande prestigio che in pochissimo tempo ha avuto una risonanza internazionale per i contenuti e per la splendida cornice in cui si svolge. Ed è proprio in questo contesto e con questo Festival che vogliamo trasmettere un messaggio importante: ogni forma d’arte contribuisce a migliorare l’umanità. Per questo l’amministrazione civica è impegnata a recuperare e a valorizzare il patrimonio culturale del territorio di Segesta e a creare eventi collegati col centro abitato di Calatafimi Segesta per riuscire a ottenere risultati concreti, che contribuiscano a intrattenere il più a lungo possibile turisti e visitatori. Il ritorno al Festival, nello stesso tempo, riannoda la trama di una comunità che riconoscendosi nel suo passato vive intensamente il presente”, dice Francesco Mario Fragale, commissario straordinario del Comune di Calatafimi Segesta.

Fra gli altri appuntamenti del Festival: il 12 luglio alle 11 l’incontro “Generazione Edipo/Dissennati in Scena” con Rino Marino, drammaturgo e psichiatra, nella biblioteca comunale di Calatafimi-Segesta e il 16 luglio sempre alle 11, “Classici al risveglio”, conversazione su libri di attualità letteraria con le giornaliste Marina Turco e Marta Occhipinti, all’esterno della Chiesa del Carmine del Comune di Calatafimi-Segesta

Sono gli attori comunque il cuore del Festival. La compagnia, formatasi lungo il percorso di “Generazione Edipo”, entra in residenza a Calatafimi Segesta, nell’ex Convento San Francesco, con l’obiettivo di portare al pubblico le molteplici possibilità sceniche inerenti al testo di Sofocle, con la complicità di diversi linguaggi: la danza, la pratica attoriale, la scrittura drammaturgica. L’Attore come snodo di passaggio dall’antico al contemporaneo. In scena: Helene Firla, Silvia Giuffrè, Valerio Strati, Roberto Galbo, Aurora Falcone, Federico Lima Roque, Aurora Miriam Scala, Alba Sofia Vella. E la compagnia “Teatro Studio Attrice/Non” del Centro Amazzone di Palermo: Marghita Ajello, Angela Ajola, Enza Curaci, Alessandra De Caro, Maria Rita Foti, Augusta Modica, Rosaria Pandolfo, Rosanna Romano, Maria Grazia Saccaro. A guidare la compagnia: Simone Audemars per il teatro, Silvia Giuffrè per la danza, Lina Prosa per la drammaturgia.

Il Festival nasce dal progetto “Scena Segesta-Laboratorio Internazionale di Drammaturgia Classica e Creazione Contemporanea”, nato nel 2019 grazie all’allora amministrazione comunale. “Non si propone come evento di stagione, ma come spazio di discussione senza scadenza, in modo che la presentazione all’aperto, nei luoghi mitici e storici sia narrazione ininterrotta di memoria, pietra, natura, cielo, paesaggio”, dice Prosa.

INGRESSO LIBERO

con prenotazione obbligatoria al numero 379 1242605

oppure via e-mail, all’indirizzo: prenota.scenasegesta@gmail.com

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