Assostampa Trapani, interessante, molto, incontro sulla “Riforma Cartabia”

Relatori il procuratore di Marsala Fernando Asaro, il penalista Stefano Pellegrino ed il cronista Roberto Leone

Redazione Prima Pagina Campobello
Redazione Prima Pagina Campobello
29 Settembre 2023 09:13
Assostampa Trapani, interessante, molto, incontro sulla “Riforma Cartabia”

Ieri pomeriggio presso la nuova sede (immobile confiscato alla mafia e concesso in comodato d’uso) di Assostampa Trapani, a Erice Casa Santa, si è svolto il corso di formazione per giornalisti sul tema "La riforma Cartabia della giustizia, tra garanzie degli indagati nei procedimenti penali ed esercizio del diritto di cronaca". Relatori sono stati il procuratore della Repubblica del Tribunale di Marsala dott. Fernando Asaro, l’avvocato penalista Stefano Pellegrino, ed il cronista giudiziario di Repubblica Milano (dal 1990 al 1999) Roberto Leone.

A moderare l'incontro, introdotto dal segretario provinciale dell’Assostampa Vito Orlando, è stato Max Firreri, collaboratore dell’Ansa. Si è parlato di cronaca giudiziaria, deontologia professionale e rapporti tra organi di informazione e procure della Repubblica a seguito della riforma Cartabia" della giustizia (d.lgs. n. 150 del 2022 di attuazione) tra garanzie degli indagati nei procedimenti penali ed esercizio del diritto di cronaca, evidenzia rischi di discrezionalità nella sua applicazione.

La riforma ha affidato infatti ai capi delle procure della Repubblica le decisioni su quali notizie possano essere rese note alla stampa e quali no, e in che forma, affidandosi alla loro discrezionalità. La Riforma prevede che le informazioni sulle indagini siano diffuse con molta cautela dalle procure. In molti ritengono che questo limiti il diritto di cronaca, vedi ad esempio il problema che adesso si pone nei confronti delle fonti attraverso le quali il giornalista di cronaca assume molte delle sue informazioni grazie ad un rapporto di fiducia; il rischio, è chiaro, che si crei un “mercato nero dell’informazione”. E’ stato evidenziato come invece esiste un mondo qual’è quello dei social ove persiste una deregulation totale, con le conseguenze nefaste di una vera e propria “spettacolarizzazione” della giustizia e della notizia.

Unanime, seppur con sfumature e punti di vista diversi, il parere espresso dai relatori circa il fatto che tale riforma recepisca, tardivamente, una direttiva europea, del 2006, che prevede il rafforzamento dell’istituto della presunzione di innocenza per gli indagati nei procedimenti penali. La regolamentazione della materia rappresenta un eccesso di prudenza, un insieme di “raccomandazioni” per gli organi giudiziari e per i giornalisti che già sono presenti nei rispettivi codici deontologici.

Si è aperto un mini dibattito, molto interessante, diverse le domande dei giornalisti partecipanti al corso (molti provenienti dalle città della provincia, e non solo), affrontate anche questioni relative alle modalità di comunicazione tra procure e forze dell'ordine da un lato e gli operatori dell'informazione dall'altro, insieme ai doveri dei giornalisti in tema di cronaca giudiziaria. Così è stata sollevata dalle diverse parti la necessità di rafforzare la “comunicazione sociale”, momenti di confronto fra i giornalisti, operatori della giustizia a vari livelli, e forze dell’ordine.

(in foto da noi scattata: da sx Vito Orlando, Stefano Pellegrino, Fernando Asaro e Max Firreri).  

Francesco Mezzapelle   

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