Trapani: arrestato dai Carabinieri presunto truffatore seriale. Era irreperibile da diverse settimane.
I Carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Trapani con l’ausilio dei colleghi della Compagnia di Modica hanno tratto in arresto, in esecuzione di un’ordinanza applicativa di misura cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Trapani su richiesta della locale Procura, il pregiudicato Covato Giorgio, classe ’80, per cui si è ritenuto sussistano gravi indizi di colpevolezza, a vario titolo, per i reati di calunnia e indebito utilizzo e falsificazione di strumenti di pagamento diversi dai contanti, che avrebbe commesso in provincia di Trapani, tra luglio 2021 e novembre 2021.
Secondo la ricostruzione dei Carabinieri, coordinati dalla Procura della Repubblica di Trapani, l’indagato, guadagnata la fiducia del sacerdote che gli aveva consentito di scontare la misura degli arresti domiciliari presso la casa canonica di cui era responsabile, sarebbe riuscito ad appropriarsi di una sua carta di debito e a prelevare circa 1000 euro, servendosi di un’ignara collaboratrice della struttura religiosa. Quest’ultima, a sua volta, avrebbe effettuato diversi prelievi e ricariche convinta dall’uomo che il denaro sarebbe stato utilizzato a favore degli altri ospiti della casa canonica.
Secondo le risultanze delle indagini, le esigenze cautelari del provvedimento dell’Autorità Giudiziaria sono legate altresì alle successive condotte illecite poste in essere dal Covato in danno sia della malcapitata collaboratrice che di alcuni suoi familiari.
In particolare, l’uomo fingendosi dapprima un avvocato e successivamente un funzionario del Tribunale sarebbe riuscito con artifizi e raggiri a farsi consegnare delle cospicue somme di denaro fino a quando le vittime, resesi conto della situazione, non hanno scelto di rivolgersi ai Carabinieri.
L’indagato - intuito che i militari dell’Arma erano sulle sue tracce - avrebbe deciso di rendersi irreperibile. Tuttavia, una mirata attività investigativa ha consentito di rintracciarlo dopo 17 giorni di latitanza ad Ispica, mettendo fine alla sua presunta fuga.
A seguito delle formalità di rito, l’uomo è stato ristretto presso il carcere di Ragusa.
Le indagini degli inquirenti proseguono al fine di raccogliere ulteriori riscontri investigativi.
Comunicato stampa